StratDawn

Trofei di guerra

Nel settore della Difesa la supremazia tecnologica può decretare la vittoria: se il mio nemico ha una spada, costruirò uno scudo per difendermi; se devo trapassare lo scudo, modellerò la spada per questo scopo. Ecco perché, dalla seconda guerra mondiale, spionaggio e controspionaggio si sono occupati anche dei segreti ingegneristici degli armamenti nazionali e rivali.

L’imbattersi nella tecnologia nemica può risultare provvidenziale. Tralasciando lo spionaggio industriale, questi “trofei di guerra” sono la maggior preoccupazione in merito alla fornitura di armi.
Nella storia ci sono già stati casi simili.
Ad esempio, quando un A6M Zero, temibile caccia imbarcato della marina imperiale giapponese, venne ritrovato dagli americani su in isola del pacifico nel 1942. Una volta sottoposto alla pratica del “reverse engineering”, i piloti della US Navy non ebbero più troppi problemi contro questo modello. Dagli anni ’70, invece, un aereo sovietico su tutti spaventava l’Occidente: il MiG-25 Foxbat. Questo modello anticipava e risultava superiori a quelli occidentali. Almeno fino a quando un pilota disertò consegnandone uno funzionante agli statunitensi. Da quel momento l’aereo perse parte del suo fascino ingegneristico.

Con la guerra in ucraina i russi hanno potuto mettere le mani su diversi prodotti occidentali e ciò potrebbe aver condannato parte della supremazia tecnologica occidentale.
Il problema risiede nel fatto che, al contrario dei mezzi catturati dagli ucraini, quelli occidentali sono moderni, spesso sofisticati e ricchi di innovazioni tecnologiche. Quelle armi, vantate dai giornali e con diversi estimatori in Occidente, sono ora alla mercé dei russi per uno studio approfondito.
Col senno del poi, risulta lungimirante il rifiuto israeliano per la consegna di certi armamenti verso Kiev, anche da parte degli utilizzatori esteri.

Inutile sminuire la fuga di informazioni: la possibilità di retro-ingegnerizzare alcune di queste armi è manna dal cielo per i russi. Stando a molti analisti occidentali, la tecnologia NATO e dei paesi alleati è sempre stata una spanna sopra quelle russa e cinese.
Al contrario, stando ai commenti degli ufficiali russi e dei loro politici, la tecnologia occidentale non ha superato molti dei test che il territorio ucraino ha proposto loro. Specialmente le corazzature, i sistemi difensivi e la mobilità sono caratteristiche criticate ai mezzi occidentali. Verosimili o no, queste affermazioni tralasciano l’elettronica integrata ed i sistemi di visione e acquisizione obiettivo considerati superiori alle controparti sovietiche.
Da essi i russi potrebbero imparare ed adattare, o persino migliorare, le tecnologie sui loro carri, veicoli ed armamenti. Dato il momento storico ed il tentativo autarchico russo per usare sempre più soluzioni di produzione nazionale, gli studi sui sistemi rivali potrebbero permettere loro di sganciarsi dalle forniture europee per alcuni componenti sui mezzi (come gli MBT).

Altra preoccupazione per l’Occidente è che i russi possano condividere i trofei di guerra agli iraniani. Le aziende iraniane hanno già dimostrato grandi capacità nel re-ingegnerizzare tecnologie NATO. Ricordando la storia del MiG-25 e del Mitsubishi Zero, un drone RQ-170 Sentinel venne intercettato e recuperato nel 2011, poi sfruttato come base per i droni iraniani.
Un altro trofeo fu il BGM-71 TOW, dal quale l’Iran sviluppò il Toophan.
Quest’azione potrebbe tuttavia essere sminuita. La possibilità di creare copie potrebbe essere considerata quasi banale. Eppure avere un nemico che può produrre armi uguali alle proprie non è buon segno. Peggio sarebbe se le diverse mentalità iraniana e russa portassero a migliorie ed integrazioni di questi sistemi o allo sviluppo di efficaci difese.

La “vecchiaia” di alcuni sistemi potrebbe far anche supporre l’inutilità dello studiarli, ma l’efficacia di un sistema d’arma non si basa sull’età. Ne è prova il bombardiere strategico B-52 in servizio dal 1955. Nonostante altri aeromobili più recenti vengano radiati dal servizio, gli statunitensi hanno deciso di mantenerlo operativo oltre il 2025. La longevità, previa modernizzazione, dei sistemi d’arma è uno dei parametri costruttivi per gli ingegneri.
Gli armamenti più vecchi sono poi i più comuni. Logico che una produzione prolungata permetta, generalmente, di avere un’arma in maggior numero. Al contrario, un sistema più recente sarà meno presente nei conflitti. Inoltre i sistemi più anziani sono i più testati, i più efficaci tra i loro contemporanei e quelli con cui gli utilizzatori hanno fatto più esperienza.
Dal punto di vista tattico, alle volte, simili armi risultano le più temibili.

La pericolosità intrinseca dei trofei di guerra è data anche data dalla necessità, per gli utilizzatori, di modificare o sostituire la tecnologia persa. Questo deve avvenire in tempi brevi per non rendere gli armamenti ed i loro sistemi obsoleti.
Tutto ciò richiede investimenti economici e temporali.

Dalle fonti del Cremlino, come la mostra Army-2023, e dai video condivisi dal fronte, conosciamo diversi trofei di guerra ora in mano ai russi. Alcuni di questi risultano indubbiamente utili agli ingegneri per essere studiati.
– Il drone Black Hornet Nano: piccolo concentrato di componenti optoelettronici sofisticati, è il più piccole APR ad essere operato nel mondo. Adottato anche dagli USA, è ottimo per condurre missioni ISTAR senza essere individuato.
– La pistola anti-drone SkyWiper: nonostante le controparti russe si siano già rivelate efficaci sul campo, è un prodotto interessante.
– Il MANPADS Stinger: permetterà di migliorare le difese passive specialmente per gli elicotteri.
– Gli ATGM, come Javelinne NLAW: faciliteranno lo studio per le difese APS su blindati e carri armati. Essendo tra i sistemi più pericolosi per gli MBT, avere difese efficaci è prioritario per ogni forza armata.
– I proiettili a lungo raggio Excalibur con guida GPS: potranno fornire conoscenze preziose per lo sviluppo di difese elettroniche che disturbino o alterino il segnale GPS.
– I missili da crociera stealth Storm Shadow/Scap EG: permetteranno di sviluppare difese russe ancora più performanti. I russi potrebbero anche migliorare i loro missili con la tecnologia a bassa osservabilità occidentale (altro settore criticato ai russi).
– Il missile balistico ATacMS, in uso a moltissime nazioni che confinano con la Russia o la Bielorussia, fornirà dati preziosi per la difesa dello spazio aereo.
– Il CV-90-40, catturato con corazza composita, APS LEDS e copertura Barracuda (per schermatura multispettrica) della SAAB, fornirà informazioni per vincere simili protezioni.

Ad oggi risulta, dunque, preoccupante la volontà di trasferire anche gli F-16 Fighting Falcon in Ucraina. Questi aerei utilizzano il sistema per il riconoscimento noto come Identification Friend or Foe. Sistema che permette di distinguere gli amici dai nemici ed evitare il fuoco amico. Se simili codifiche dovessero cadere nelle mani dei russi all’insaputa degli occidentali, il danno durante gli scontri aerei sarebbe grave.
Inutile sottolineare che difficilmente questi aerei verranno spediti in combattimento senza modifiche per impedire questo scenario.

Segue un elenco di alcuni trofei di guerra occidentali verificati con indicata la nazione d’origine e divisi per categorie:

TipologiaModelli
Lanciarazzi / Lanciamissili portatiliFIM-92 Stinger (USA)Panzerfaust DM-12 (DE)MILAN (UE)FGM-148 Javelin (USA)NLAW (SE)
Fucili / MitragliatriciMG 42/59 (IT)mitragliatrice Browning (USA)fucili di precisione PGW LRT-3 (CAN)
ProiettiliM982 Excalibur 155mm (USA)
ArtiglieriaCaesar howitzer semovente (FR)M777 howitzer (UK)
MissiliStorm Shadow/Scalp EG (GB/FR)MGM-140 ATacMS (USA)
Veicoli ruotatiBRDM-2L1 (UA)Husky TSV (GB)Saxon AT105 (GB)HMMWV M1045 (USA)BMC Kirpi (TR)Bushmaster PMV (AUS)MaxxPro MRAP (USA)Oshkosh M-ATV MRAP (USA)XA-180 (FI)Mastiff PPV (GB)
CingolatiM-113AS4 (AUS)AMX-10RC (FR)Bradley Fighting Vehicle (USA)CV-90-40C (SE)
Pistole anti-droneEDM4S SkyWiper (LT)
DroniLeleka-100 (UA)Bayraktar TB2 (TR)PD-100 Black Hornet Nano (NO)
Torna in alto