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Dossier:
Uso degli animali nell’intelligence

L’utilizzo degli animali nell’intelligence è una pratica che risale a secoli fa. Gli esseri umani hanno addestrato e sfruttato diverse creature per compiti di spionaggio, dalla trasmissione di messaggi segreti alla raccolta di informazioni sul campo di battaglia.
Questo approccio unico ha offerto un vantaggio strategico alle agenzie di spionaggio in molte situazioni, ma ha anche sollevato questioni etiche sul coinvolgimento degli animali in attività pericolose.

Un esempio storico di animali utilizzati nell’intelligence è quello dei piccioni viaggiatori. Nell’antica Roma, i piccioni venivano addestrati per trasportare messaggi tra le truppe sul campo di battaglia e le basi militari. Durante la Prima e la Seconda guerra mondiale, i piccioni viaggiatori continuarono ad essere impiegati per trasmettere informazioni cruciali tra i fronti di battaglia e i centri di comando. Questi uccelli erano in grado di viaggiare a lunghe distanze e fornire una comunicazione rapida e affidabile.
Durante la Seconda guerra mondiale, i cani da guerra furono addestrati per svolgere una varietà di compiti, inclusa la ricerca di mine e la localizzazione di truppe nemiche. Questi cani erano addestrati per seguire le tracce di esplosivi o nemici, fornendo un importante supporto alle operazioni militari. La loro capacità olfattiva superiore consentiva loro di individuare minacce nascoste e di avvertire tempestivamente le truppe.

La Guerra fredda è stato il periodo storico di massima creatività, sia gli Stati Uniti che l’Unione Sovietica, per sperimentare l’uso di animali nell’intelligence.
La CIA ha una lunga storia riguardo l’impiego di vettori animali, sia reali sia robotizzati, per l’attività di spionaggio ed è l’agenzia che offre più spunti di analisi.

Negli anni ’60 del ‘900 possiamo citare i progetti Acoustic Kitty e Aquiline. Il felino diventa agente impercettibile sul campo: un microfono installato nel canale uditivo, un trasmettitore di qualche frazione di pollice inserito alla base del cranio, l’antenna lungo la coda. L’iniziativa fu abbondonata a causa delle difficoltà nell’addestrare i gatti a eseguire istruzione precise e della conseguente mancanza di efficacia nell’eseguire i compiti assegnati sul campo. Diverso è l’approccio del progetto Aquiline: costruire droni basati sulla fisionomia delle aquile, così da poter svolgere missioni in totale segretezza sotto la copertura più semplice: mimetismo animale. Lo scopo era utilizzare questi vettori per scoprire basi missilistiche e siti di lancio nucleari nemici. Inoltre, l’ipotesi propulsiva riguardava l’uso del decadimento di isotopi radioattivi di plutonio per produrre elettricità e poteva generare un’autonomia in un intervallo fino a 30 giorni o fino a 36 mila miglia. Pare che il progetto fosse in seno alla base Area 51 sita in Nevada e non è chiaro se venne o meno abbandonato del tutto. La criticità era il facile abbattimento da parte del nemico nel caso di scoperta del mimetismo.
Tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’70, citiamo due casistiche. In California fu istituito un progetto di sei mesi per installare una telecamera nel collo dei falchi, in modo da poter mandare rappresentazioni di luoghi di interesse strategico, senza essere intercettati. La camera poteva scattare una sola foto, quindi il rapace doveva essere addestrato in maniera mirata nei confronti del singolo obiettivo. Il progetto fu abbandonato in quanto la specie di falco scelta è una specie protetta.
Anche durante la guerra fredda vennero utilizzati i piccioni. Vennero dotati di telecamere nascoste e lasciati liberi in modo da scattare le foto di siti militare sovietici di interesse da parte della CIA. Il numero di piccioni utilizzati è classificato.

Una menzione va all’uso dei corvi. Veniva sfruttata la loro propensione al furto di piccoli oggetti o per trasportare piccoli dispositivi. Nel dettaglio, il bersaglio veniva segnalato con un puntatore laser. Vi furono alcune missione di successo.
Gli anni ’70 nuovamente diedero la luce al progetto Insectothopter – droni con la struttura di una libellula. Il dispositivo ha un oscillatore miniaturizzato per la meccanica delle ali e usa come propellente una piccola quantità di gas. Ha in dotazione un laser per la trasmissione dei dati. Sfortunatamente il drone non era in grado di gestire le perturbazioni date dai venti e il prototipo fu abbandonato.
Negli anni ’90, citiamo il progetto Charlie The Robotic CatFish, si tratta di un drone sottomarino strutturato come un pesce gatto. Dotato di sistema di propulsione e di comunicazione, non è chiaro se la CIA lo usò effettivamente o se fu solo un caso di studio.
Infine, possiamo citare l’uso dei ratti morti come mezzo di comunicazione. Il messaggio veniva nascosto nel cadavere del ratto, il quale veniva recapitato nell’ufficio dell’agente sotto copertura. Una strategia tanto di cattivo gusto, quanto efficace.

Anche l’Unione Sovietica impiegò animali per scopi di intelligence.
Vennero addestrati i delfini per individuare mine sottomarine e altre minacce, segnalando la loro presenza ai loro addestratori.
C’è da dire che i delfini sono stati utilizzati per la sorveglianza marina e hanno contribuito in modo significativo alle operazioni di intelligence dell’URSS.

Nonostante i successi ottenuti con l’uso degli animali nell’intelligence, ci sono anche preoccupazioni etiche. L’addestramento e l’impiego di animali in attività pericolose sollevano domande sulla loro sicurezza e sul trattamento che ricevono. Nel corso degli anni, le preoccupazioni per il benessere degli animali hanno portato a una riduzione dell’uso di animali nell’intelligence.

Con lo sviluppo delle tecnologie moderne, il ruolo degli animali nell’intelligence è diminuito. L’uso di droni e robot ha reso possibile condurre operazioni di spionaggio senza coinvolgere gli animali. I droni possono effettuare sorveglianza aerea e raccogliere informazioni senza mettere a rischio la vita degli animali.
L’uso degli animali nell’intelligence ha una lunga storia e ha offerto importanti vantaggi alle agenzie di spionaggio nel corso dei secoli.
Tuttavia, le questioni etiche e il benessere degli animali sono diventati una considerazione fondamentale. Con l’avanzamento della tecnologia, il ruolo degli animali nell’intelligence si è ridotto, ma la loro contribuzione passata rimane un argomento di interesse e dibattito.

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