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Frangivento Asfanè: incidente

A settembre del 2023 un esemplare unico di hypercar italiana ha penetrato un guardrail, passando tra i due profilati orizzontali che lo costituivano, ed è stata bloccata da una Lancia Ypsilon parcheggiata oltre la barriera. Questo è avvenuto durante la cronoscalata Pedavena-Croce d’Aune.

Il modello, una FV Frangivento Asfanè con prezzo base da 900.000 euro, ha resistito all’urto senza conseguenze per gli occupanti dell’abitacolo. Il pilota, e designer della vettura, ha omaggiato le conoscenze e le capacità del marchio nel progettare e assemblare i propri prodotti.

L’auto, con una massa in ordine di marcia di circa 1.600 chilogrammi (verosimilmente più vicina a 1.700 con due passeggeri), dotata di telaio e carrozzeria in carbonio e alluminio e di vetrature in policarbonato, ha resistito ad uno schianto con velocità iniziale vicina a 150 chilometri orari.

Complici le forme filanti, a cuneo, della vettura, l’Asfanè si è infilata nel guardrail con il muso e, dopo una rotazione di 90º circa sul suo asse verticale, ha urtato con la zona del passaruota posteriore sinistro il muso della Ypsilon parcheggiata.

A reggere il carico durante la penetrazione della barriera è stato il roll-bar. Una soluzione che deriva dal mondo delle competizioni formando una culla per la cellula abitacolo. Questa struttura in tubi d’acciaio alto-resistenziale, ancorata al telaio dell’auto, ha il compito di creare una gabbia sicura per gli occupanti senza che essa si deformi in caso di incidenti o ribaltamenti. L’uso di questi acciai, rispetto ad altre leghe o all’uso di materiali compositi, permette una notevole riduzione dei costi mantenendo elevati requisiti di sicurezza e grande facilità per le operazioni di saldatura.

Anche la sezione anteriore del telaio in alluminio, come ha dichiarato il pilota, ha contribuito ha disperdere parte dell’energia cinetica dell’urto. L’uso dell’alluminio è particolarmente sviluppato nel settore aerospaziale e sulle vetture sportive. Le leghe che fanno uso di questo metallo permettono un notevole risparmio di peso garantendo ottime proprietà meccaniche.

Parte del successo si deve anche alla vetratura in policarbonato. Questo polimero termoplastico è resistente agli urti ed essendo un materiale tenace è capace di assorbire energia deformandosi senza rompersi. Il parabrezza della Asfanè ha, quindi, potuto riparare gli occupanti da eventuali detriti o sporgenze che l’auto ha incontrato durante l’incidente (cosa che un normale vetro non avrebbe potuto fare). Il policarbonato, oltre che su vetture stradali da record o su vetture da competizione, ha applicazioni in protezioni balistiche, scudi e visiere per assetti anti-sommossa e per caschi motociclistici. Un altro vantaggio nell’uso di questo materiale è la riduzione sostanziale di peso se paragonato alle soluzioni in vetro temperato.

L’ottimo risultato conseguito dalla Frangimento Asfanè è visionabile da tutti. L’esemplare incidentato è esposto in una teca a Belluno (comune d’origine del designer). Questa esposizione è stata voluta per ricordare quanto sia importante la sicurezza stradale e, visto che non molti potranno permettersi una Asfanè e la sua cellula di sicurezza, meglio rimanere entro i limiti di velocità imposti per legge.

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