Ancora nel 2016, il capo della Mikoyan-Gurevich disse che il principale caccia intercettore della Federazione russa, il MiG-31 Foxhound, avrebbe cessato la sua efficacia operativa dal 2028 e sarebbe stato gradualmente sostituito.
Per colmare il vuoto che questo velivolo da record lascerebbe, il progetto PAK-DP, Prospective Air Complex for Long-Range Interception (“complesso aereo futuro per intercettazioni a lungo raggio” in italiano), è stato rivelato ufficialmente nel 2016.
Lanciato ancora nel 2013, il progetto del futuro caccia intercettore russo è in fase di sviluppo dal 2019 ed è già stato presentato alle autorità russe. Nel 2020 è stato scelto il layout definitivo del velivolo.
Denominato ufficiosamente MiG-41, per riprendere la codifica del progetto “Prodotto 41”, l’aereo sarà frutto degli studi intrapresi fin dagli anni ’90. Il progetto riprenderà a piene mani il lavoro svolto sui MiG-25 e 31.
Rostec, holding russa per la Difesa, ha affermato che il primo volo potrebbe avvenire nel 2025, mentre i primi esemplari uscirebbero dalle linee di produzione nel 2028. Questo prima che iniziasse la guerra in Ucraina e la Russia affrontasse la necessità di sostituire la tecnologia occidentale con parti di fabbricazione nazionale.
Progetti simili iniziano a prendere forma in tutto il mondo: il Next Generation Air Dominance statunitense, il Global Combat Air Program di Regno Unito, Italia e Giappone, il Future Combat Air System di Francia, Germania, Spagna e Belgio e, infine, il progetto cinese rivelato da un concept esposto all’Airshow China 2020.
Gli aerei da caccia di sesta generazione saranno “sistemi di sistemi”.
Nonostante vi siano ancora diversi requisiti da definire. Tra le capacità di questi mezzi, le più accreditate sono: massima efficienza a regimi subsonici, transonici e supersonici, per compiere voli protratti nel tempo e sostenuti a velocità supersoniche senza post-bruciatori; possibilità di volo ipersonico (>5 Mach); uso massivo dell’IA; parziale o piena autonomia nello svolgimento delle missioni; controllo di velivoli senza pilota in sciami per svolgere missioni secondarie in autonomia o coadiuvare la missione principale; capacità multiruolo avanzate; tecnologia stealth avanzata; altamente connessi con capacità di operazioni network-centriche; capacità di attacco, protezione e supporto elettronico, senza l’ausilio di pod esterni; capacità di operazioni multi-dominio; totale dialogo tra i sistemi di bordo ed il pilota; conoscenza situazionale completa del teatro bellico.
I più avanzati caccia di quinta generazione operativi sono già improntati sullo sviluppo delle tecnologie per la sesta generazione. Versioni aggiornate, 5+ e 5++ gen., saranno più simili ai velivoli di sesta generazione che non ai sistemi di quinta generazione e precedenti.
Il modello della Lockheed Martin, F-35 Lightning II, è considerato il velivolo con l’elettronica di bordo, i sensori e l’interconnessione tra essi allo stato dell’arte per il prossimo ventennio, riducendo il carico di lavoro per il pilota. Questo fattore è stato uno degli aspetti più apprezzate dai piloti che lo hanno provato.
L’”invisibilità” ai radar del Lockheed Martin-Boeing F-22 Raptor, invece, è considerata la migliore a livello mondiale per un caccia. Ciò è frutto delle ricerche della Lockheed con altri aerei stealth: l’F-117 Nighthawk ed il prototipo del Raptor stesso.
La Russia recupera terreno con la produzione, ora a regime, del Sukhoi SU-57 Felon. Il progetto è nato per competere con i rivali statunitensi in ogni ambito, dalla supremazia aerea dell’F-22 alle capacità multiruolo dell’F-35. Inoltre, la Sukhoi sta lavorando alacremente per il perfezionamento del suo secondo modello di quinta generazione: l’SU-75 Checkmate. Come diretto concorrente dell’F-35, l’SU-75 vede già lo sviluppo di una versione a pilotaggio remoto, con l’uso di IA sofisticata derivante da quella del Felon. Se pur con caratteristiche stealth presumibilmente inferiori, l’SU-57 è portatore degli ultimi sviluppi della tecnologia russa con sistemi analoghi a quelli occidentali.
La Cina ha una cospicua flotta di, si presume, 200 Chengdu J-20 Mighty Dragon. Aerei da caccia che riprendono, sviluppano e coniugano molte delle tecnologie statunitensi e russe. I J-20 hanno dato prova della bontà strutturale e motoristica durante diversi airshow.
Sappiamo che i principali bureau per lo sviluppo di aeromobili collauderanno le nuove tecnologie sui nuovi velivoli o su versioni aggiornate di quelli già in uso.
Northrop Grumman, ad esempio, ha ulteriormente sviluppato le caratteristiche del bombardiere stealth B-2 Spirit per implementarle sul B-21 Rider che costituirà l’ossatura dei bombardieri statunitensi.
L’OKB MiG riporta che il nuovo progetto sarà un’evoluzione del MiG-31, in particolare la fusoliera.
Il Foxhound era nato come caccia intercettore pesante puro, in servizio con l’Aeronautica militare dell’URSS nel 1981 per pattugliarne gli estesi confini. Con quote di crociera pari a 25.000 metri e velocità record di 2,8 Mach a 21.500 m di quota, il MiG-31 è uno dei caccia più veloci al mondo, secondo solo al MiG-25. Il rateo di salita è pari a 208-288 m/s grazie al rapporto spinta/peso di 0,85, mentre il raggio di combattimento varia da 720 km a 1.450 km senza l’uso di serbatoi esterni. Il carico utile è di 9 tonnellate. La struttura dell’aereo è caratterizzata da un’ala media ed è composta da acciaio, alluminio e titanio oltre a materiali compositi. La scansione dei cieli è affidata ad un radar “phased array” Zaslon a scansione elettronica, con portata fino a 200 km per obiettivi con sezione radar di 19+ m2. Questo radar, nelle ultime versioni, è in grado di seguire sino a 24 bersagli ed ingaggiarne 6 contemporaneamente. Il MiG-31 è dotato anche di rilevamento agli infrarossi utile fino a 56 km. Grazie a queste caratteristiche, può ingaggiare bersagli volanti da 25 metri di quota a 25.000 metri. Il sistema data-link di bordo consente di operare fino 4 MiG-31 interconnessi per controllare un fronte di 900-1.000 km.
Convertito poi anche a caccia multiruolo, l’aereo è in grado di svolgere missioni per attacchi aria-superficie. Questo aereo ha dimostrato piena capacità operativa come vettore per i missili balistici ipersonici Kinzhal.
Il Kinzhal è stato usato durante gli scontri in Ucraina, senza mai essere abbattuto. Questo missile può raggiungere i 10 Mach e ha una gittata di 2.000 km (utili per colpire la Francia senza uscire dallo spazio aereo russo). La traiettoria di volo differisce da quella tipica dei missili balistici: grazie alla capacità di volare a quote inferiori, il Kinzhal riduce il tempo che le difese nemiche hanno per intercettarlo. Il Kinzhal può essere armato sia con testate convenzionali fino a 500 kg sia nucleari fino a 500 chilotoni.
Attualmente il MiG-31 è in dotazione alla VVS per pattugliare i confini della Federazione russa, oltre i 10 MiG-31 K/I convertiti per essere usati come vettori per i missili ipersonici. Questo aereo è presente nei distretti militari del Nord, di Mosca, nel Caucaso del Nord, degli Urali e dell’estremo Oriente.
I dettagli rilasciati dal bureau di progettazione e le caratteristiche tecniche del MiG-31 fanno presumere due possibili sviluppi per il progetto del Mig-41.
Il primo, indubbiamente caratterizzato da un più difficile sviluppo e da una complessa realizzazione, è anche quello che più si avvicina ai concorrenti occidentali per lo sviluppo di aeromobili di nuova generazione. Si presume una velocità di crociera pari a 3 Mach e velocità in regime supersonico alto tra 4 e 5 Mach (vicini all’ipersonico). Il Prodotto 41 sarà anche in grado di operare “vicino allo spazio”, come testimonia un futuro collaudatore. Si presume, dunque, che l’operatività del mezzo venga garantita tra la troposfera e i confini della stratosfera (tra 12.000 e 45.000 metri). Questi incredibili dati sarebbero possibili grazie a dei turbo-statoreattori.
Motori a ciclo combinato, simili a quelli dell’SR-71 Blackbird, potrebbero essere sviluppati partendo dai Saturn izdeliye 30 della NPO Saturn. Il Blackbird poteva operare fino a 3,28 Mach a 25.000 metri di quota.
Il Saturn izdeliye 30 equipaggerà anche i nuovi SU-57 e Su-75. È garantito per ottenere velocità di super-crociera senza l’uso di post bruciatori e velocità di 2,5+ Mach.
Un’altra possibilità per il MiG-41 è che sia in grado di raggiungere i “soli” 3.5 Mach e faccia largo uso di tecnologia stealth avanzata. Questa dovrebbe renderlo praticamente invisibile ai radar, analogamente all’F-22 Raptor, mantenendo velocità elevate superiori.
La tecnologia stealth è stata già impiegata dai russi sul Sukhoi SU-57, che ha avuto la funzione di “banco prova” per questa tecnologia. Grazie allo sviluppo del drone con design ad ala volante S-70 Hunter-B e del caccia leggero SU-75, le nuove conoscenze permetteranno ulteriori sviluppi in questo settore.
Sappiamo per certo che il MiG-31 avrà un radar di bordo estremamente raffinato. Come per l’SU-57, possiamo prevedere una copertura a 360° con elementi attivi AESA, con un raggio operativo superiore a quello del MiG-31.
L’IA giocherà un ruolo fondamentale, specialmente come aiutante attivo durante il volo supersonico per alleggerire il carico di lavoro al pilota. Come sull’SU-57, poi, anche l’interfaccia uomo-macchina e la tecnologia “Hands On Throttle And Stick” sarà ulteriormente affinata.
Il MiG-41 sarà designato anche per missioni artiche e per abbattere differenti minacce: velivoli, missili e satelliti. A questo scopo, la Russia sta sviluppando il Multifunctional Long-Range Interceptor Missile System (MPKR-DP) per intercettare missili da crociera, balistici e ipersonici.
Oltre a questo nuovo armamento, il MiG-41 sfrutterà anche i missili aria-aria a medio raggio R-77 e quelli a lungo raggio R-37. L’R-37, in particolare, è un missile “lancia e dimentica” con un raggio confermato durante lo sviluppo di 300 km (alcune speculazioni riportano 400 km). Altre armi in fase di sviluppo per i caccia di 6a generazione sono quelle a energia diretta, il cui principale problema è l’alimentazione.
In ogni caso, l’OKB MiG ha confermato l’utilizzo di nuovi armamenti “appositamente sviluppati”.
Sembra essere in cantiere anche una versione a pilotaggio remoto, come per il Sukhoi SU-75.
La MiG già ha lavorato su un dimostratore per un caccia di quinta generazione: il MiG 1.44 Flatpack che fece il suo primo volo nel 2000. Inoltre, Sukhoi e la MiG appartengono alla OAK (“United Aircraft Corporation” in inglese) e la condivisione del know-how è un’eventualità da non sottovalutare.
Nonostante le affermazioni di Rostec, secondo alcuni esperti, l’aereo non entrerà in servizio prima dell’inizio del prossimo decennio. Oltre ad alcune difficoltà nella realizzazione della componentistica, le speculazioni parlano di problemi interni alla stessa MiG. Problemi che avrebbero portato ad un rallentamento del progetto.
Allo stesso modo, la MiG è sempre stata celebre per i suoi aerei di successo, come il MiG-29. Proprio questo modello è stato recentemente aggiornato e rinominato MiG-35. Il fatto che la MiG si sia concentrata solo su alcuni ammodernamenti, potrebbe significare un massiccio impiego di risorse per lo sviluppo del nuovo intercettore.
Nel frattempo, si pensa che il MiG-31 rimarrà in servizio fino al 2040, in quanto risulta ancora una notevole minaccia per le aeronautiche di tutto il mondo.