La Marina Militare si è recentemente dotata dei PPA (Pattugliatori Polivalenti d’Altura) della classe Thaon di Revel. I battelli, prodotti principalmente da Fincantieri, sono, come suggerisce il nome, pattugliatori d’altura offshore in grado di svolgere le loro missioni a largo delle coste nazionali con lunga permanenza in mare e progettate per essere polifunzionali.
Le dimensioni dei pattugliatori sono variabili. Questa classe ha un dislocamento di quasi 5.000 tonnellate massime: superiore ad una corvetta della classe Comandanti (1.500 tonnellate ca.) e inferiore a quello delle fregate FREMM della classe Bergamini (6.700 tonnellate ca.).
Di questa classe vengono prodotte tre varianti: Light, Light+ e Full. Caratterizzate da differenze negli ambiti della sensoristica ed equipaggiamenti imbarcati, le PPA sono caratterizzate da un’elevata modularità. Questa flessibilità permette ai Pattugliatori Polivalenti d’Altura di svolgere differenti missioni: dal salvataggio in mare alla protezione di civili, dal combattimento navale in mare aperto allo sbarco anfibio.
Il sistema propulsivo combinato diesel-gas con componente elettrica spinge i PPA fino a 32 nodi, con autonomia massima di 5.000 miglia nautiche a 15 nodi e 30 giorni come durata massima di una missione.
Per l’Italia, questi battelli saranno equipaggiati con missili anti-nave a lungo raggio con anche capacità di attacco nave-superficie, il TESEO EVO MK/2E, con raggio d’azione duplicato rispetto alla prima versione (da 180 a 360 chilometri). Tutte le navi hanno poi un cannone di prua OTO-Melara 127/64 usante il sofisticato munizionamento Vulcano.
Questi battelli hanno un ponte di volo a poppa che consente di operare aeromobili ad ala rotante. I PPA possono imbarcare due SH-90A o un SH-101A.
Altra peculiarità dei PPA è l’uso di un vero e proprio “cockpit” per il comando del battello. Se all’inizio del 1900 era l’aviazione a riprendere terminologie o tecniche dalla marina, ora sembra arrivato il momento di contraccambiare. La classe Thaon di Revel, infatti, potrebbe virtualmente essere manovrata e operata da due sole persone per gran parte delle missioni militari. La cabina di pilotaggio a due posti affiancati, derivata da una soluzione di Leonardo, consente di manovrare interamente la nave e operare alcuni sistemi d’arma. Sopra i due operatori troneggia il comandante che ha visione su tre schermi per monitorare la situazione e su tutta la plancia di comando. Il comandante può interagire attivamente sia con “pilota” e “co-pilota” sia con il resto del personale, composto da 4 persone, addetto al Combat Management System. La riduzione di organico necessario al controllo della nave è il primo vantaggio del “Cockpit Navale” secondo Leonardo e Fincantieri NexTech.
Saranno presto sette i PPA in servizio attivo con la MM: 4 battelli in versione Full e 3 in versione Light+.
Questi nuovi acquisti fanno parte di un’ampia visione che la Marina Militare italiana ha previsto e finanziato dal 2014-2015 per questo decennio. Avendo radiato diversi battelli obsoleti, il controllo sul Mar Mediterraneo da parte dell’Italia è andato diminuendo. Grazie all’introduzione di navi, come i PPA, più performanti e funzionali, la Marina punta a riacquisire la presenza geostrategica che l’Italia merita e necessita. Compiti come le operazioni di interdizione marittime e la sicurezza delle acque territoriali
Successivo al progetto dei PPA, Fincantieri, in associazione a Leonardo, ha ricevuto un contratto dalla Difesa italiana per lo sviluppo e la produzione dei “PPX”. La joint venture Orizzonte Sistemi Navali ha ottenuto la commissione per tre imbarcazioni, per un valore di 925 milioni di euro, con altre tre di opzione.
Il dispiegamento dei nuovi pattugliatori sarà superiore a quello di molte corvette: 2.300-2.400 tonnellate. Inutile dire che tutte le soluzioni tecnologiche dei PPA saranno trasportate sui PPX, compreso il Naval Cockpit. In aggiunta, Leonardo e Fincantieri lavoreranno sull’automazione dei sistemi, sulla maneggevolezza e sull’uso dell’intelligenza artificiale per migliorare la consapevolezza riguardo al teatro operativo. La propulsione combinata diesel-elettrica e diesel produrrà potenza sufficiente per spingere i battelli ad una velocità massima di 24 nodi, per un’autonomia di 3.500 miglia nautiche a 14 nodi e 20 giorni come durata massima di una missione.
A seguito dei contemporanei sviluppi nella strategia bellica, i pattugliatori potranno imbarcare, oltre ad un elicottero SH-90A, due droni a decollo e atterraggio verticali assieme ai relativi sistemi di comando e controllo.
I nuovi pattugliatori sostituiranno le unità della classe Costellazioni (classe Cassiopea e classe Sirio).
Il progetto dei PPX di OSN rientra nel programma per le corvette pattugliatrici europee (EPC). Oltre all’Italia, che svolge il ruolo di coordinatrice, partecipano Spagna, Francia, Grecia, Norvegia e Danimarca. Due sono le principali versioni, una prediletta dall’Italia mentre l’altra dalla Francia: rispettivamente la variante da combattimento e da pattugliamento.